
Colleziona i camion che hanno fatto la storia dagli anni ’50 agli anni ‘80
Colleziona i camion che hanno fatto la storia dagli anni ’50 agli anni ‘80
Primo numero a soli 6,99 €
Colleziona i camion che hanno fatto la storia dagli anni ’50 agli anni ‘80
Vivi l'avventura della strada con i giganti che dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta hanno attraversato in lungo e in largo il nostro continente.
Quei camion straordinari ed emblematici che hanno lasciato un segno nella nostra memoria e che, con il trasporto di merci e i loro indispensabili servizi quotidiani, hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia della nostra società e della sua modernizzazione.
Parti per un viaggio ricco di emozioni lungo quarant'anni, salendo a bordo dei camion più belli del mondo, riuniti in una collezione unica di modelli in scala 1:43.
Sulla fiancata di questo Alfa Romeo Mille (modello in produzione dal 1958 al 1964) spiccano il logo de “la Rinascente” con i colori in uso negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Il nome del famoso brand italiano di grandi magazzini risale al 1917 e ha come suo ideatore niente meno che il grande poeta Gabriele D’Annunzio.
Questo Leoncino sesta serie, prodotto dal 1965 al 1968, porta la livrea unifi cata bianca e rossa utilizzata all’epoca dalla Findus per i veicoli che in tutt’Europa erano utilizzati per distribuire i prodotti ai punti vendita. Solitamente erano allestiti con una cella isotermica a piastre eutettiche, accumulatori di freddo che evitano l’installazione di un gruppo frigo.
Il trasporto di prodotti agricoli freschi è un compito classico delle motrici a tre assi di proprietà delle stesse aziende alimentari. La taglia tra i 9,5 e i 10 metri di lunghezza è ideale per i rifornimenti giornalieri o le consegne agli ortomercati. Nei momenti di maggiore produzione o richiesta è poi sempre possibile attaccare un rimorchio. L’autoarticolato è invece tipico dei trasportatori, che cercano di ottimizzare costi e ricavi dei viaggi saturando il più possibile il carico.
I pastifi ci artigianali e industriali italiani erano clienti assidui dei medi, che nell’era della pasta in scatola facevano allestire con furgonature in lamierino d’acciaio o alluminio coibentati o in vetroresina. La merce leggera faceva andare i clienti alla ricerca del massimo volume possibile, mentre la portata non era mai un problema visto il basso peso specifi co della merce.
La distribuzione delle bevande è uno dei compiti più importanti della “logistica dell’ultimo miglio”, dai depositi periferici ai negozi e supermercati. Per anni in questo campo si sono utilizzati veicoli medi da 4 a 7 tonnellate di portata, con scaffalature scoperte su cui le casse di bottiglie stavano in posizione grazie ai piani inclinati verso l’interno. Da una ventina d’anni il cambio dei sistemi di packaging e movimentazione ha fatto scomparire questi caratteristici veicoli dalle strade italiane.
Per molti la Bianchi è famosa solo per le sue bicliclette. Nonostante ciò nel passato fu celebre per per la produzione di moto, furgoni, automobili e... camion. Il Civis, modello medio della Casa milanese, è stato uno dei pochi camion degli anni intorno alla guerra sistematicamente usato come base per le sgranatrici, solitamente rimorchiate o montate su telai d’autovettura. A realizzare queste trasformazioni era la Fratelli Carra di Suzzara (MN), costruttrice di attrezzature agricole specializzata proprio in macchine per la raccolta e la lavorazione dei cereali.
La distribuzione dei prodotti ai punti di vendita, come bar e ristoranti, veniva realizzata direttamente dal produttore. La storica birreira Forst di Lagundo (BZ) dispone ancora oggi di una propria fl otta di camion grazie alla quale può raggiungere i magazzini di distribuzione e i supermercati di tutta Italia.
I Tigrotto 55 con cassoni ribaltabili erano molto utili per la loro grande versatilità e per le dimensioni ridotte. Questi modelli erano diffusissimi anche tra le medie e piccole imprese edilizie, come la Appiani di Milano, che lo utilizzava come veicolo “tuttofare” per il trasporto di sacchi di cemento, materiali per l’edilizia, transenne...
Per molto tempo le automobili, prodotte in quantità ridotta, venivano consegnate su strada o spedite per ferrovia in casse di legno. A partire dal Dopoguerra si sono diffusi camion con pianali mobili che alzandosi o inclinandosi si adeguano al carico. Il loro nome italiano, “bisarca”, suggerisce la grande capienza: riprende infatti il titolo di un varietà radiofonico di Garinei e Giovannini in cui si fi ngeva che Noè tornasse per salvare il mondo, costruendo una seconda arca.
L’Italia della ricostruzione ha bisogno di qualsiasi tipo di veicolo, ma in alcuni settori come quello dei medioleggeri non può contare più di tanto sui residuati bellici. Ecco che i veicoli nuovi si diffondono più rapidamente qui che in altri segmenti di mercato. Il simbolo di questa generazione che ha consegnato porta a porta ogni tipo di merce è l’OM Leoncino, qui proposto con un cassone fi sso e l’iconica livrea dell’Agip.
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Le tappe che hanno segnato la storia delle aziende produttrici di veicoli industriali, dalla nascita allo sviluppo, e le descrizioni dei tanti mezzi destinati a funzioni speciali. In più, gli avvenimenti e le storie più rilevanti che hanno segnato il mondo dei camion, fatto di conquiste tecnologiche, avventure e valori umani.
Un tuffo nel contesto storico, arricchito da presentazioni, immagini d’epoca e aneddoti curiosi dedicati alla casa produttrice e al modello allegato all’uscita.
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